Turismo Sociale a Scampia
E’ possibile parlare di Turismo in periferia?
Ieri erano in visita a Scampia i ragazzi e le ragazze dell’ITC Bonelli di Cuneo.
Li abbiamo accompagnati in un percorso di Turismo Sociale, alla scoperta della storia e delle associazioni del quartiere.
Abbiamo attraversato Piazza Giovanni Paolo II, conosciuto la storia del giardino riqualificato da scuole e associazioni del Progetto Pangea. Poi siamo passati all’ArciScampia. Dopo il centro sportivo siamo andati al Parco Corto Maltese riqualificato dall’associazione I Pollici Verdi. Da lì, a due passi, la pasticceria del nostro quartiere: la Pasticceria del Sole, dove abbiamo fatto assaggiare i dolci della nostra tardizione. In fine da Chikù i piatti prelibati delle cuoche di Scampia. Abbiamo raccontato loro il percorso di Chi rom e…chi no, dalla Scola Jungla a Chikù.
Abbiamo parlato loro di Arrevuoto, progetto teatrale che coinvolge centinaia di ragazze e ragazzi di tutta la città.
Spesso ci domandiamo come sia possibile che si possa parlare di “turismo” a Scampia. Da un po’ abbiamo scelto di definire questa attività “Turismo Sociale”.
Napoli vive un momento di grande ripresa del turismo. Questo però ha fatto sì che la città diventasse preda della gentrificazione e della turistificazione. In una fase in cui le città diventano come dei fast food, il turismo sociale di Scampia ci sembra davvero un’esperienza controcorrente.
Scuole, associazioni, persone incuriosite dalla rivoluzionaria rete di Scampia, scelgono di venire a conoscerci. Scelgono di intraprendere con noi questa esperienza di turismo sociale.
E’ davvero possibile che dalla Costiera Amalfitana, passando per Pompei, per il Lungomare Librato di Napoli, un turista scelga di fare tappa a Scampia?
A quanto pare si!